martedì 20 luglio 2010

Senso.

Written Jul 20, 2010 in Bologna
Revised Jun 19, 2011 in Milano

Non chiedetemi una presentazione ufficiale. E’ solo una cosa che volevo fare da un po’ di tempo, forse molto, ma con una certa insistenza con me stesso da un annetto e qualche manciata di mesi. Ho un po’ di cose da dire che spaziano dalle cose di cui mi occupo ad altre più intime, e vorrei trattare le prime più liberamente che nel mio lavoro, e le seconde porle, a volte gentilmente a volte urlandole, a qualcuno là fuori, invece che tenermele sempre dentro (la testa o il disco fisso).

Magari nemmeno serve, una presentazione. Scrivo queste righe di getto in un ambiente a me congeniale in una delle (tante) città in cui ho vissuto negli ultimi, convulsi anni. Butto là giusto qualche ipotesi di senso per farvi capire com è nata l’idea.

Uno. Qualche anno fa sono rimasto per tre mesi in una grossa città americana, ed è stata un’esperienza agrodolce condita da lati oscuri alternati, o mescolati, a grandi euforie. Sull’onda di queste ultime aprii un blog che si chiamava madnewyorker: lo seguirono in pochissimi (anche perché non fui molto prolifico: due post, e pure un po’ lunghetti forse), qualcuno entusiasta. Adesso spero ci sia qualcuno in più che forse, una volta ogni tanto, ha voglia di discutere dei problemi che solleverò o magari prova semplicemente piacere nel leggermi.

Due. Per lavoro, negli ultimi 5-6 anni ho letto tantissimo di argomenti che intuite o di cui sapete anche voi, se state leggendo queste righe. In alcuni, rari casi ho seguito pubblicazioni e riviste in modo abbastanza costante, che esulassero da libri o altri luoghi di espressione della “conoscenza di base” – questa cosa sfuggente e fuori dal tempo, che a dispetto del suo nome tutti ignorano, fuorché gli specialisti – funzionale agli obiettivi lavorativi di quel momento. Non sono un lettore di quotidiani né posso definirmi, in generale, interessato al quotidiano. Ma ho alcuni interessi profondi di cui vorrei discutere qui con voi. Spesso, tra quelle rare riviste di cui sopra, mi vedrete partire da qualche spunto della "Domenica" de Il Sole 24 Ore, che è stata e rimane un riferimento importante per questioni di economia dell’arte, cultura in genere, letteratura e "scienze sociali" come economia e psicologia (senza dimenticare, anzi privilegiando la filosofia e i saperi sociali ai fondamenti di quelle discipline). E, negli ultimi mesi, fortunatamente il tempo e l'interesse nei confronti di cose che non fossero, appunto, funzionali all'esigenza professionale del momento sono aumentati, e così gli spunti. Per i post su questi temi, cercate la tag: culturaeconomia.

Tre. Decido di rimettermi a scrivere di tanto in tanto, a intervalli anche molto lunghi. Quando capita di solito mi piace, anche se non sono mai soddisfatto al 100% di quello che scrivo (ma questa è la vita). A fine 2007 ho esposto a un amico un’idea per una cosa, buttata giù in fretta e furia in quello strano, sovraccarico Natale udinese, e lui leggendola mi ha detto: che bello. Poi non se n’è fatto nulla (quella cosa giace tuttora in forma di proverbiale sogno nel cassetto), ma intanto aveva risvegliato in me il piacere di scrivere, scrivere qualcosa. È seguìto un intervallo di vita lungo (come al solito), ma soprattutto travagliato (più del solito), al termine del quale mi si è liberato del tempo e dell’energia mentale per scrivere. A volte ho anche pensato di aver ripreso per disinteresse o scarso coinvolgimento nei confronti di quello che stavo facendo come lavoro. Questo non mi piace. Ripensando la cosa, può semplicemente essere che adesso ci sia del tempo, e forse dell'ispirazione, per scrivere qualcosa di piacevole, fuori dal lavoro, magari trattando anche di cose che col mio lavoro c'entrano eccome. Così qualche mese fa ho chiesto allo stesso amico di cui sopra come si fa a mettere su un blog, che poi è una domanda inutile, ché non ci vuole davvero nulla. Ed eccomi qua, pronto a partire.

A tra qualche post, spero.

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